La neve se ne frega by Luciano Ligabue

La neve se ne frega by Luciano Ligabue

autore:Luciano Ligabue [Ligabue, Luciano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 8807818744
Google: 08d_yqXBeScC
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2005-07-14T22:00:00+00:00


TREDICI o IL TAPIS ROULANT IN MODALITÀ VELOCE o NON SARÒ MICA IN LOOP?

Sul mio palmare da qualche minuto si legge:

"Per quel progetto puoi andare avanti".

L'ho scritto io. Il destinatario è TriSa. Continuo a guardare quella frase. Ci sono tre p e tre t. Poi, va be', ci sono quattro a e quattro e, ma si sa che le vocali sono più frequenti. A conti fatti con sole quattro lettere si scrive quasi metà di quella frase. Non proprio una frase qualunque. Quella frase. Schiaccio "invio".

Dopo meno di due minuti mi arriva il messaggio di risposta:

"Entro due giorni ti faccio sapere".

Quattro e, quattro i, tre r e tre o. Lei con quattro lettere ha scritto proprio metà della frase. Non c'erano dubbi che TriSa fosse una da massimo risultato col minimo sforzo.

Il meccanismo l'ho avviato. Posso stare qui a raccontarmi finché voglio che non l'ho fatto partire io e che, a dirla tutta, ho solo risposto a una richiesta, ma è un po' dura credere alle mie stesse balle. Mi aggrappo al destino. Può sempre capitare che il suo amico non riesca a modificare le combinazioni dell'elaboratore. In fondo mancano solo tre giorni al mio adulterio consigliato. Credo di aver aspettato tanto anche per questo. Per rendere difficile la realizzazione. Fosse così mi potrei mettere il cuore in pace.

Solo vorrei sapere perché il pensiero di quella soluzione mi fa stare meglio. Sono o non sono quello che ha detto di procedere? Sono finito nella condizione di dover dimostrare qualcosa? E, se sì, che cosa? A chi? Certo che TriSa è molto convinta: "Entro due giorni ti faccio sapere". La sua determinazione mi strizza la bocca dello stomaco. Mi tiene qui, a seguire i movimenti del pendolo.

Passo il pollice sul rilevatore di casa. Leggo ancora il mio nome. Quello sono io. E questo?

Tu sei appena oltre la porta. In accappatoio. I capelli bagnati appicciccati alle spalle. Mi prendi la mano. Mi trascini. Le scale a due a due, quasi di corsa. Entriamo in camera. Della mia doccia non se ne parla nemmeno. Mi spingi a sedere sul letto. Ti metti a sedere su di me. Faccio per abbracciarti ma mi fermi. Faccio per baciarti ma mi baci tu. Non mi permetti di togliermi i vestiti. Sei tu che mi slacci la cintura e mi abbassi i calzoni. Appena. Quanto basta. Mi fai sdraiare. Ti siedi meglio su di me. Cominci a muoverti. Che cosa sai? Con le tue braccia tieni ferme le mie. Che cosa senti? Mi togli ogni iniziativa. Mi usi. Questo sono io? O sono uno dei tuoi adulteri? Mi puoi spiegare perché ti ho chiesto di raccontarmi i tuoi dettagli? Sono passati anni dal tuo resoconto, ma ogni tanto tornano. Molto più di ogni tanto. Vieni prima del solito. Riprendi. Per tutto il tempo a guardarmi negli occhi. Che cosa vedi? Vuoi capire qualcosa da me? Vuoi capire qualcosa di te? Stai facendo la tua parte di femmina o sei naturalmente questa femmina? È eccitazione vera? Quanto c'entra il fatto che sai che fra tre giorni ti devo tradire? Mi conosci.



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